Tenaris (+1,8%) alla prova dei conti la settimana prossima

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 27 ott - Petroliferi in luce nel Vecchio Continente (+1,4% l'Euro Stoxx 600 di settore) e a Piazza Affari con il rialzo del greggio, che recupera terreno dopo i ribassi delle sedute precedenti (+2% a 84,91 dollari al barile il Wti dicembre, +2,02% a 89,71 dollari il Brent di pari scadenza). A Milano sono in luce Saipem (+3,86%), che rimbalza dopo il calo della viglia, Eni (+1,2%), dopo la trimestrale migliore delle attese, e Tenaris (+1,82%), chiamata alla prova dei conti la settimana prossima. "La crisi geopolitica ha raggiunto una portata tale da spingere gli asset finanziari a reagire. Quelli rischiosi come le azioni si sono indeboliti, mentre sono salite le materie prime come l'oro e il petrolio. Tuttavia, la crisi mediorientale non è l'unico fattore a guidare i mercati finanziari in questo momento: negli Stati Uniti, ad esempio, i rendimenti dei titoli di Stato sono aumentati e non hanno fornito il ritorno sicuro che molti si aspettavano, mentre gli investitori azionari continuano a concentrarsi sulle prospettive di crescita in un contesto di tassi di interesse in aumento", spiegano gli analisti di Moneyfarm.

Tornando ai titoli, a Milano preme sull'acceleratore Saipem, che appunto rimbalza dopo il -5,3% della vigilia in scia ai conti. I numeri sono stati in linea con le stime e la guidance è stata confermata per Saipem, ma sul titolo aveva pesato il rischio di una diluizione del capitale. Viaggia a passo rapido anche Eni, dopo un terzo trimestre con risultati che, spiega il gruppo "sono robusti in uno scenario debole" e risentono dell'indebolimento dei prezzi degli idrocarburi. L'utile netto è infatti sceso a 1,91 miliardi, ma la società ha comunque rivisto al rialzo le previsioni per l'anno: "Nel terzo trimestre 2023 abbiamo compiuto importanti progressi nella attuazione della nostra strategia di trasformazione e, ancora una volta, abbiamo conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari", ha detto l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, spiegando che, in virtù di questo, "sono state riviste al rialzo le previsioni annuali di Ebit e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l'anno corrente". Secondo gli analisti di Equita il terzo trimestre "è stato migliore delle attese, con l'outlook migliorato marginalmente e sopra le stime, e con un'accelerazione del buyback", tutti elementi che "possono avere implicazioni positive per le stime e per il titolo". La situazione di Eni "sembra ben gestita nonostante la flessione dell'utile di circa il 51% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi del petrolio e del gas rispetto al terzo trimestre del 2022. I risultati pubblicati del gruppo energetico sono robusti, con la flessione che è risultata essere inferiore alle aspettative degli analisti", sottolineano gli esperti di eToro, spiegando che "la società ha dimostrato una solida performance nei suoi segmenti, permettendo di rivedere al rialzo le stime future, in particolare per l'Ebit, evidenziando una maggiore attenzione all'efficienza. La gestione della cassa, anch'essa rivista al rialzo, è un altro punto focale per gli azionisti, in quanto influenzerà positivamente le decisioni riguardanti i dividendi e il piano di buyback".

Ars

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