Eurotech: lettera agli azionisti
March 17 2014 - 2:48AM
Italian Regulatory (Text)
Lettera agli Azionisti
Gentili Azionisti, molte cose sono successe in questo anno appena
concluso e nello scrivervi questa mia lettera non posso non tornare
con la memoria al fermento che c'era in Eurotech nel 2005 quando ci
siamo quotati in borsa. Poi i venti della recessione e la crisi
economica mondiale hanno spento un po' gli entusiasmi ed anche i
riflettori; senza contare che l'Italia ha sofferto e sta ancora
soffrendo più di altri questa crisi, che in altri Paesi occidentali
sembra terminata. Oggi come allora, infatti, Eurotech è ad un nuovo
inizio: il potenziale da esprimere è grande e a confermarlo questa
volta ci sono anche i riconoscimenti ufficiali che abbiamo ottenuto
nel corso del 2013 per quanto riguarda l'innovatività dei nostri
prodotti. Ad aprile siamo stati nominati da Gartner come "Cool
Vendor" nel report "2013 IT/OT Alignment and Integration". Il
riconoscimento ci è stato dato per il contenuto innovativo della
nostra soluzione EDC (Everyware Device Cloud), che è la
combinazione della nostra piattaforma software Everyware Cloud per
l'integrazione di oggetti intelligenti, che fa uso delle tecnologie
di programmazione del Cloud computing, ed ESF (Everyware Software
Framework) un middleware per lo sviluppo di applicazioni su
dispositivi embedded, sia nostri che di terze parti, da connettere
alla piattaforma. A giugno due supercomputer di Eurotech sono
finiti al primo e al secondo posto della "Green 500", la classifica
dei supercalcolatori più efficienti al mondo, con le installazioni
di Eurora al CINECA ed Aurora Tigon presso Selex ES, l'azienda del
gruppo Finmeccanica specializzata in sicurezza informatica. Eurora
si è classificato al primo posto con 3210 MFlop/s per Watt (un Watt
per un secondo è circa l'energia richiesta per bere un caffè),
mentre il sistema Aurora Tigon si è classificato al secondo con un
valore di 3180 MFlop/s per Watt. Per dare un'idea dell'importanza
del risultato, il terzo classificato della Green 500 era un sistema
con 2450 MFlop/s per Watt, ovvero una prestazione del 25% inferiore
a quella ottenuta dai nostri calcolatori. A settembre siamo stati
protagonisti insieme ad Oracle, Hitachi Communication Technologies
America e Hitachi Consulting di una dimostrazione di "Internet of
Things in Motion" alla conferenza congiunta JavaONE / Oracle
OpenWorld a San Francisco, il mega evento planetario di Oracle che
una volta l'anno si impossessa letteralmente di un pezzo di città e
riunisce per cinque giorni qualcosa come 60 mila persone da oltre
140 nazioni diverse. La dimostrazione live della soluzione di
conteggio dei visitatori che utilizzava la nostra tecnologia EDC
per la connessione di dispositivi e la raccolta dei dati e il
nostro conta persone è stata protagonista sia nella Strategy
Keynote di JavaONE il primo giorno che nella Keynote di OpenWorkd
l'ultimo giorno, dando grande visibilità tanto alla nostra
tecnologia per l'Internet delle cose (Internet of Things o IoT)
quanto al nome Eurotech. Tutti questi sono traguardi importanti,
che confermano sia la qualità del personale dedicato alla ricerca e
sviluppo che la bontà della visione dei trend tecnologici, come si
avrà modo di leggere più avanti, ed entrambe le cose ci danno
grande energia per guardare con fiducia al nostro futuro. Diamo
rapidamente uno sguardo ai principali risultati economici e
finanziari dell'anno appena concluso. Nel 2013 abbiamo avuto un
fatturato consolidato di 66,1 milioni di Euro, in leggero calo
rispetto all'anno scorso a parità di perimetro e a cambi costanti.
Su questo dato hanno pesato in particolare due elementi. Il primo è
stata la ciclicità del nostro business HPC, che è ancora
concentrato su pochi clienti e che quindi è molto variabile in
funzione della tempistica con cui raccogliamo gli ordini; il 2012
era stato un anno buono, il 2013 è stato un anno in cui il
fatturato ha raggiunto un minimo, il 2014 sarà di nuovo un anno
buono. Il secondo elemento sono stati alcuni slittamenti nelle
consegne di due forniture già contrattualizzate e molto
promettenti, afferenti al nostro settore trasporti negli USA, che
hanno fatto venir meno la crescita che ci attendevamo. Le ragioni
di tali slittamenti non dipendono da fattori da noi controllabili e
sono legate principalmente alle procedure di qualificazione e test
dei prodotti dei nostri clienti. Per quanto questi ritardi possano
essere spiacevoli il potenziale di questi grossi contratti sul
medio termine rimane intatto. Tutto quello che ci compete è stato
fatto, la palla è in mano ai clienti e dobbiamo solo avere ancora
un po' di pazienza: come spesso succede nelle grosse forniture, il
metronomo dei trimestri è troppo veloce per apprezzarne la
dinamica. Ci sono voluti alcuni anni di perseveranza per vincere
queste forniture e,
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soprattutto, esse produrranno effetti per alcuni anni sul nostro
fatturato futuro, ed è su questo obiettivo che è bene restare
focalizzati. Il Primo Margine è vicinissimo al 50%, in linea con il
dato dell'anno precedente, e questo è un risultato che conferma
ancora una volta come i Clienti riconoscano e premino il valore
aggiunto delle nostre soluzioni, anche in un mercato sensibile ai
prezzi. Il buon andamento del Primo Margine non ci deve far
abbassare la guardia sul controllo dei costi, anche perché la
rapida evoluzione delle tecnologie digitali apre continuamente
nuovi spazi di miglioramento, che vanno colti giorno per giorno
attraverso un processo di monitoraggio continuo. L'Ebitda di Gruppo
è stato positivo, seppur di poco, nonostante un livello di
fatturato ridotto rispetto alle reali capacità della nostra
macchina industriale. Questo dato ci dice quindi che la macchina
Eurotech ha oggi raggiunto un buon grado di efficienza ed è pronta
a generare utili non appena quei contratti importanti che abbiamo
in portafoglio entreranno nella fase di consegna. Desidero
sottolineare che l'efficientamento della struttura operativa è
stato ottenuto in questi anni senza intaccare i nostri investimenti
in innovazione e quindi con grande attenzione a preservare la
nostra spinta competitiva. E gli importanti traguardi raggiunti nel
2013 in termini di riconoscimenti esterni alla qualità delle nostre
innovazioni sono lì a confermarlo. Un'altra nota positiva riguarda
il capitale circolante: nel 2013 siamo scesi sotto la soglia del
20% del fatturato, contro un valore di oltre il 25% del 2012 a
parità di perimetro di consolidamento. E' vero che in questa
riduzione va considerato l'effetto del minor fatturato nel quarto
trimestre del 2013, ma anche considerando questo fattore il
miglioramento è significativo e conferma che i processi di
controllo in essere funzionano e che da qui in avanti la crescita
può avvenire in modo finanziariamente più sostenibile. Veniamo ora
a quello che ci aspetta nei prossimi trimestri. Siamo ad un punto
di discontinuità della storia di Eurotech, e questo nuovo inizio si
nutrirà di quanto abbiamo costruito fino ad oggi. Con la vendita di
Parvus abbiamo incamerato in anticipo i flussi di cassa che Parvus
avrebbe generato nei prossimi 7-8 anni e abbiamo semplificato la
struttura operativa del Gruppo, con un beneficio sulla
focalizzazione strategica e sull'agilità di manovra. Il business
tradizionale dei NanoPC, cioè dei computer embedded per
applicazioni speciali, può contare oggi su una struttura ben
calibrata, con costi sotto controllo e circolante ben dimensionato,
già pronta per sostenere un fatturato tra 90 e 100 milioni di Euro,
cioè il livello che ci consentirà di ritornare alla dimensione
precedente la vendita di Parvus, ma con più marginalità e quindi
con un utile e la possibilità di dare dei dividendi. Con la
crescita prevista del nostro business tradizionale dei computer
embedded avremo la possibilità di recuperare sia il fatturato che
l'EBITDA di Parvus in circa 18-24 mesi, grazie all'aggiudicazione
dei due importanti contratti sopra menzionati, che nonostante la
loro più lenta dinamica di sviluppo alla lunga faranno sentire i
loro effetti positivi. Abbiamo una cassa totale di 28 Milioni di
Euro e una cassa netta di 15 milioni di Euro e questo ci permette
di guardare con serenità allo sviluppo delle nostre direttrici
strategiche del Computer Pervasivo (Embedded PC, soluzioni M2M,
soluzioni per la sicurezza e sorveglianza) e dei Supercomputer a
basso consumo (Green HPC), dandoci al contempo l'opportunità di
accelerare gli investimenti per espandere più velocemente la nostra
presenza sul mercato. Con le soluzioni M2M e con la nostra
soluzione Xentinel per la sorveglianza e sicurezza possiamo contare
su una proposizione di valore innovativa per l'Internet of Things e
per le Smart Cities, mentre con le nostre soluzioni Aurora e
G-station possiamo affrontare i mercati dei Green HPC e degli High
Performance Embedded Computers (HPEC) per applicazioni sia fisse
che mobili. Grazie alla dotazione di dispositivi a catalogo e alla
combinazione di piattaforme HW e piattaforme SW, Eurotech è oggi in
grado di fornire ai propri clienti soluzioni complete per la
realizzazione di progetti di asset monitoring, dove "asset" può
essere virtualmente qualsiasi cosa che possa essere identificata
digitalmente. Lavoreremo sull'organizzazione per allinearla alle
esigenze di sviluppo del business delle soluzioni M2M, delle
soluzioni per la sicurezza e sorveglianza e dei Green HPC. Faremo
da subito alcuni oculati investimenti per potenziare le strutture
di marketing e vendite a supporto di queste tre linee strategiche
di business. Successivamente proseguiremo con gli investimenti in
questa direzione proporzionalmente alla nostra capacità di
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spesa e modulando gli interventi di potenziamento della struttura
in funzione dello sviluppo del fatturato, sempre in un'ottica di
sostenibilità. Contestualmente al potenziamento della struttura di
vendite dirette, spingeremo lo sviluppo dei canali indiretti,
attraverso nuove partnership e nuovi accordi di distribuzione, che
vadano a complementare la struttura di vendita diretta interna. Con
la nuova tipologia di prodotti che combinano hardware e la
piattaforma software as-a-Service, abbiamo la possibilità di
trasformare i nostri dispositivi hardware in dispositivi
as-a-Service, aprendo così alla possibilità di dare inizio ad un
modello di business con vendite ricorrenti di servizi, di canoni
d'uso e di supporto. In questo percorso di potenziamento della
struttura per accelerare la penetrazione nel mercato delle tre
linee di business citate considereremo anche l'opzione strategica
delle acquisizioni. Nel nostro approccio esse sono dei
catalizzatori dell'implementazione della strategia e da questo
punto di vista stiamo guardando a quello che il mercato oggi offre,
puntando a dei target che siano facilmente integrabili
nell'organizzazione attuale del Gruppo. Purtroppo le recenti
acquisizioni nello spazio dell'Internet delle Cose hanno creato
un'inflazione repentina delle valutazioni delle società, specie in
area americana. Questo complicherà un po' il nostro lavoro e ci
richiederà di essere ancor più rigorosi nella valutazione dei
target e di avere un po' più di pazienza del previsto. Per finire
vorrei spendere alcune parole sul futuro che si prospetta innanzi a
noi. Il supercalcolo è ormai una risorsa sempre più importante, se
non irrinunciabile, in molti processi industriali e per la
competitività delle imprese. Si sta assistendo ad un dilagare delle
applicazioni di supercalcolo al di fuori del tradizionale ambito
dei centri di ricerca e, vista la mole di dati in forte aumento a
breve in virtù delle applicazioni IoT, ci saranno presto esigenze
di analisi di grandi masse di dati per estrapolare informazioni in
essi celate: il cosiddetto "big-data". Anche in Europa il mercato
dell'HPC sta prendendo vigore, grazie alla spinta che l'Unione
Europea sta dando al settore. Già nel 2011 Eurotech è stata tra i
fondatori, insieme ai più prestigiosi centri europei per la ricerca
e ai principali fornitori europei di tecnologie HPC, della
Piattaforma Tecnologica Europea dedicata all'High Performance
Computing (ETP4HPC). Questa iniziativa è un passo importante per
incoraggiare e rafforzare la posizione dell'industria europea nel
settore HPC. L'impressionante apporto di competenze da parte dei
membri di questa iniziativa dimostra che, per gli anni a venire,
l'Europa ha la possibilità concreta di conquistare una posizione
d'avanguardia nel settore HPC. La nascita di un ecosistema HPC
vitale e competitivo rispetto a quello americano o asiatico sarà
chiaramente legata a doppio filo agli investimenti pubblici che
l'Unione Europea saprà erogare: a tale proposito, a dicembre 2013 è
stata firmata una Partnership Pubblico-Privato tra la ETP4HPC e la
Commissione Europea nella forma di un accordo contrattuale (cPPP)
con il quale la Commissione e i rappresentati del settore
forniranno finanziamenti vitali per attività di ricerca e
innovazione nel campo dell'High Performance Computing. La cPPP
implementerà l'agenda strategica di ricerca e innovazione
attraverso progetti co-finanziati, selezionati attraverso i bandi
di Horizon 2020. La Commissione e le associazioni industriali di
riferimento hanno raggiunto un accordo su un budget complessivo
indicativo per il periodo 2014-2020. I budget verranno formalizzati
su base annuale nei programmi operativi di Horizon 2020.
Complessivamente, per il periodo di sette anni individuato, sono
attesi dalla Comunità Europea finanziamenti nell'ordine di 700
milioni di euro, di cui 142 milioni di euro nel periodo 2014-2015.
Sono convinto che questo nuovo ritrovato interesse dell'Unione
Europea per il supercalcolo e per la creazione di una industria
Europea nel campo degli HPC non possa che tradursi in un'ottima
opportunità di crescita della nostra società. In sintesi possiamo
dire di essere nella traiettoria giusta e al momento giusto. Questo
vale sia per la divisione HPC che per quella NanoPC: per quanto
riguarda quest'ultima, infatti, le recenti operazioni di
acquisizione fatte da PTC e Google hanno dato il segnale che il
tempo dell'Internet delle Cose è giunto. Inoltre ci danno anche
altre due indicazioni: quella di PTC ci conferma che la
competizione si giocherà molto sulle piattaforme SW; quella di
Google che sarà strategico avere il controllo non solo dei dati
degli utenti ma anche dei dati provenienti dai dispositivi. Siamo
di fronte ad una imminente rivoluzione cambriana dei modelli di
business: al fianco dell'economia degli atomi si svilupperà una
grande economia dei dati digitali, i bit. Come nel mondo degli
atomi lo sviluppo su scala globale è
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stato abilitato dalla logistica delle merci, alla stessa stregua
nel mondo dei bit lo sviluppo su scala globale di una nuova
economia dei dati sarà legato alla disponibilità di una logistica
dei dati stessi. E se nel mondo dei beni fisici la loro
movimentazione è fatta da tramite l'uso di piattaforme di logistica
degli operatori nazionali e internazionali, specializzati in questo
tipo di servizi, nel mondo cibernetico dei bit la logistica dei
dati verrà svolta da piattaforme software residenti nel Cloud, come
la nostra, capaci di far parlare macchine con macchine e macchine
con umani, mantenendo distinti ed indipendenti i produttori di dati
da un lato e i consumatori di dati dall'altro, il tutto in modo
rapido, sicuro, affidabile. La combinazione di infrastruttura di
comunicazione capillare e a banda larga, di infrastruttura di
calcolo e di archiviazione dati come utility, di oggetti smart
diffusi nell'ambiente e di piattaforme SW di integrazione dati
creerà nuovi modi di fare business: non solo nasceranno nuovi
servizi e nuove imprese, ma verranno trasformati anche i business
tradizionali. Potremmo dire con una frase ad effetto che solo chi
saprà mutare potrà avere il passaporto per entrare in questo nuovo
mondo. E' davvero una trasformazione radicale quella che si
preannuncia. Stiamo andando verso l'era della "servitization": dei
prodotti se ne comprerà sempre di più l'uso e ci sarà sempre meno
interesse a possederli. In molti settori ad alta digitalizzazione
le cose stanno già in questi termini. Non è una questione di "se",
ma di "come" e "quando": in un recente studio, McKinsey dice che
almeno l'80% se non il 100% delle aziende sarà impattato dalla IoT.
Come la macchina a vapore ha dato il via alla rivoluzione
industriale, così le tecnologie della IoT daranno il via ad una
nuova rivoluzione, con la quale assisteremo alla nascita di una
nuova forma di economia dei bit che affiancherà e stravolgerà, nei
modelli di business, quella degli atomi in cui abbiamo finora
vissuto. Anche in questa nuova economia la logistica sarà
l'elemento chiave, e nel mondo dei dati la logistica sarà fatta
dalle piattaforme machine-to-machine, che dovranno essere
disponibili sotto forma di commodity e in modalità as-aservice.
Ecco perché abbiamo investito in quella direzione. Da oltre
vent'anni Eurotech crea e offre computer embedded e questo tipo di
tecnologia continua ad essere nel nostro DNA. Abbiamo iniziato
affrontando la sfida del controllo di macchine e impianti in tempo
reale e continuiamo ad innovare la nostra offerta in questo ambito.
Ma non ci siamo fermati lì: mentre continuavamo a sviluppare nuovi
prodotti nell'ambito del controllo di dispositivi e di processi in
tempo reale, sin dal 2009 abbiamo iniziato a sviluppare una
piattaforma software M2M per collegare facilmente dispositivi
intelligenti e distribuiti anche su base planetaria e per creare un
flusso di informazioni tra tali dispositivi che fosse facilmente
utilizzabile indipendentemente da dove ci si trovi. Tra i primi a
livello mondiale, abbiamo imparato ad elaborare i dati provenienti
da processi del mondo reale e a trasmetterli in modo rapido,
efficiente e sicuro nel Cloud, per consentire ai nostri partner e
clienti di costruire facilmente sistemi distribuiti flessibili e
scalabili, in grado di supportare applicazioni di monitoraggio di
asset e nuovi servizi a valore aggiunto. Attorno a questa massiva
digitalizzazione sta nascendo un nuovo mondo di applicazioni ed un
mercato che per dimensioni e potenzialità non ha mai avuto
precedenti. C'è chi stima che entro il 2015 ci saranno 25 miliardi
di dispositivi intelligenti collegati ad internet (più di 3 per
ogni umano) e che per il 2020 tale cifra sarà salita a 50 miliardi
(circa 7 per umano). Questa gigantesca popolazione di dispositivi
produrrà una enorme quantità di dati che andranno raccolti ed
elaborati. Perché tutto ciò possa produrre ricadute positive in
termini economici e di sostenibilità, sarà necessario disporre di
soluzioni in grado di semplificare e rendere economica la
realizzazione di queste nuove applicazioni, e questo è esattamente
ciò che abbiamo realizzato con i nostri prodotti che
interconnettono facilmente ed economicamente dispositivi
intelligenti tra di loro e con l'infrastruttura del Cloud e che
permettono anche di elaborare grosse masse di dati. Dopo oltre
cinque anni di ricerca ed innovazione siamo oggi pronti per
affrontare la sfida del mercato e l'oceano blu di opportunità che
si apre di fronte a noi. Nuovi territori si aprono alla nostra
vista. Nuovi traguardi sono possibili. E allora, col supporto di
tutti voi, che un nuovo grande viaggio abbia inizio. 17 Marzo 2014
firmato Roberto Siagri Presidente e AD
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